Egitto

Gli Egizi conobbero e apprezzarono i cani fin dai tempi più remoti. Questi animali, infatti, furono indispensabili per i popoli indoeuropei, che da cacciatori divennero allevatori e non praticarono l’agricoltura.

Gli Egizi divinizzarono il falcone, il bue, il gatto e il cane (quest’ultimo era il simbolo di Anubi, il dio dei morti che guidava le anime nell’aldilà). Anche se alcuni autori affermano che Anubi non aveva la testa di un cane ma piuttosto quella di uno sciacallo o di un lupo, i Greci chiamarono Cinopoli una città dedicata al culto di questa divinità e nella loro mitologia immaginavano un cane a tre teste, Cerbero, come guardiano degli Inferi. Ancor prima, intorno al 4500 a.C., gli Egizi avevano adorato un altro dio che aveva le sembianze di un cane, Seth, signore del caos e della violenza. Era rappresentato come un levriero con le orecchie erette e la coda biforcuta.E stato ipotizzato che l’Egitto sia stato il luogo d’origine degli attuali levrieri inglesi, i cui antenati sarebbero arrivati dalla Mesopotamia o più probabilmente dall’Etiopia.
Nella tomba di un certo Pti, risalente al 2600 a.C. circa, è raffigurato un levriero ritratto durante una battuta di caccia, con il manto gialliccio e il tipico profilo. Fin dagli albori della loro civiltà gli Egizi e i loro artisti si erano sforzati di rappresentare nelle tombe gli ambienti, gli oggetti, le persone e gli animali che li avevano circondati da vivi. La stele di Antef 11(2000 a.C. circa) costituisce una sorta di primo inventano delle razze canine. Infatti, accanto al faraone vediamo due levrieri e un esemplare che potrebbe essere sia un dingo australiano sia un pastore tedesco; assieme a essi vi è anche un cane molto allungato, probabilmente un antenato dei bassotti e dei basset.All’inizio del Regno Medio (verso il 2050 a.C.) gli Egizi incrociarono i levrieri con i segugi ottenendo così levrieri con orecchie cadenti. Col passare del tempo i cani assunsero dimensioni più piccole e furono adottati come animali da compagnia. In seguito, attorno al 1800 a.C., orde di stirpe ariana provenienti dall’attuale Siria si stabilirono in Egitto. Portarono con sé molossi e levrieri che assomigliavano agli odierni saluki.
Entrambe queste razze rimasero in Egitto anche dopo la cacciata dei loro padroni e vennero sicuramente utilizzate per attività belliche. Non vi erano cani pastore ed è improbabile che gli antichi Egizi si servissero di molossi per custodire il bestiame in quanto in quella regione non esistevano grandi predatori. I molossi furono utilizzati per la sorveglianza delle greggi solo nell’Anatolia, dove i lupi erano ancora molto numerosi.
All’inizio del Nuovo Regno (1550 a.C. circa), i cani avevano perso tutta la loro importanza pratica; solo i levrieri che continuavano a essere tenuti in qualche considerazione: da quanto è possibile ricavare dalle fonti storiche, infatti, era proibito maltrattarli e chi trasgrediva veniva condannato a punizioni corporali; inoltre si continuava a imbalsamarli con i loro padroni. Da ultimo i levrieri divennero i più diffusi animali da compagnia.

Anubi prepara una mummia. Nell’antico Egitto questo dio presiedeva all’imbalsamazione dei defunti. Necropoli di Tebe.

Rappresentazione di un faraone a caccia di struzzi con veloci levrieri. Gli antichi Egizi deificarono i cani, anche se li utilizzarono regolarmente per la caccia. Ventaglio da cerimonia della diciottesima dinastia. (1530 a.C.).

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