I cani e la Religione

L’uomo primitivo viveva con la costante paura degli animali selvatici e, dato che non poteva difendersi facilmente da loro, li venerava come divinita nella speranza di ingraziarseli. Alcune religioni prescrivevano di tenere animali domestici nei templi. Gli antichi Egizi rappresentavano Anubi, dio dei morti, come un uomo con la testa di un cane, e quando un esemplare domestico moriva il suo padrone si radeva il capo in segno di lutto. Il mitologico Anubi ebbe un corrispettivo nell’antica Grecia e a Roma, dove si credeva che a guardia dell’Ade ci fosse Cerbero, un cane a tre teste con la coda di drago. Nell’occidente cristiano invece la Chiesa, temendo che fosse ancora identificato con le divinita pagane di cui era stato l’immagine, non vedeva di buon occhio il cane. Tuttavia col tempo proclamò San Cosma e San Damiano patroni degli animali ammalati, e riservò a Sant’Uberto il compito di curare esclusivamente la rabbia. Ancora oggi, oltre alle invocazioni ai santi perché proteggano i nostri fedeli amici, si conservano usanze come la messa di Sant’Uberto, durante la quale vengono benedetti i cani.
Infine la vita di alcuni santi, per esempio San Rocco, fu confortata dalla presenza di un cane

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