I cani in America

Nell'America settentrionale il cane fu un insuperabile animale da tiro. l fiumi infatti erano le principali vie di collegamento e trasporto durante l'estate, ma erano spesso ghiacciati d'inverno, specialmente in Canada. Questo costrinse l'uomo bianco a dipendere dai cani per il traino, anche dopo l'introduzione del cavallo nel continente nordamericano, nel 1680. Per ottenere una razza di cani più massiccia e pesante, i piccoli esemplari locali furono incrociati con mastini, cani pastore e altre robuste razze importate dall'Europa sin dal 1665. Il risultato fu un animale vigoroso e solido, comunemente chiamato husky, che divenne un aiuto fidato in tutte le attività dei primi coloni. In estate e in autunno sorvegliava greggi e mandrie, dando l'allarme all'avvicinarsi degli Irochesi; in inverno trainava le slitte sulla neve; in primavera aiutava instancabilmente a raccogliere lo zucchero del- le foreste d'aceri. Nel 1675 divenne anche muratore: furono infatti questi cani a trasportare i mattoni che permisero l'edificazione della città di Quebec. Inoltre in tutta la Nuova Francia questi infaticabili lavoratori erano utilizzati per trasportare legna in inverno, ghiaccio in estate e pane durante tutto l'anno. Anche la Polizia Reale Canadese a cavallo fece buon uso degli husky. Nel 1872 furono istituite pattuglie di slitte trainate da cani la cui esistenza si protrasse fino al 1969, quando le slitte a motore. Anche durante I'epopea della corsa all'oro i cani si guadagnarono una meritata fama: trasportarono rifornimenti e materiali lungo infide piste per i minatori che si dirigevano nello Yukon e custodirono le fortune che questi avventurieri accumularono. Fu in gran parte merito delle mute di cani groenlandesi se Robert E. Peary riuscì a raggiungere il Polo Nord il 6 aprile 1909, per quanto la sua slitta fosse equipaggiata con una vela e un motore ausiliario. Oggi i cani sono ancora protagonisti di notevoli imprese come quella del giapponese Naomi Vemura che ne11974, con sedici cani, dalla costa occidentale della Groenlandia raggiunse Nome in Alaska; percorse quindi 5000 km in due anni, mantenendo una velocità media di 24 km al giorno.