Le grandi migrazioni

I carnivori progenitori del cane raggiunsero l' Estremo Oriente attraverso lo stretto di Bering, tra America e Asia. Da li' ripresero il cammino e si stabilirono in Eurasia. Evolutisi in cani, cominciarono a migrare attraverso Asia, Europa e Africa. Alcuni si diressero verso est, seguendo il cammino delle invasioni, altri ritornarono in America.

Una volta addomesticato, il cane accompagnò le migrazioni dei popoli nel mondo. Una spiegazione dello sviluppo di razze specifiche è basata proprio su questi suoi movimenti. Molti esperti ritengono che gli animali che accompagnarono i trasferimenti degli uomini siano stati pre selezionati secondo particolari caratteri: i cani da tiro dovevano essere robusti e capaci di grande resistenza, i cani da guerra dovevano essere feroci ma obbedienti ai loro addestratori, i cani da guardia dovevano essere aggressivi e minacciosi. È strano constatare che i popoli primitivi dell'Europa occidentale, composti in prevalenza da cacciatori e raccoglitori, non avessero cani: si pensa che solo in seguito all'arrivo di invasori provenienti dall'est essi siano stati introdotti nella regione. Alcuni autori credono che i levrieri celtici possano essere stati incrociati con levrieri portati da Fenici e Arabi. Altre varietà furono introdotte dai Romani, che portarono dall'Oriente i famosi cani da guerra o molossi. Sicuramente migrarono verso sud, e condivisero il territorio con altr'i esemplari di origine orientale. Nessun cane proviene da sud: quelli dell' Africa settentrionale (Magreb, Egitto) in realtà sono originari del Vicino Oriente e hanno seguito gli spostamenti delle popolazioni nel bacino del Mediterraneo. Quando Cristoforo Colombo scoprì I' America nel 1492, i cani erano già presenti nel Nuovo Mondo: vi erano giunti dalla Cina attraverso lo Stretto di Bering o per mare. Essi seguirono probabilmente le popolazioni indiane che viaggiarono verso oriente.